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  1. Il "quasi defunto" Wankel viene riportato in vita dall'idrogeno.
    Cosa ne pensate delle energie alternative in campo automobilistico?

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    Wankel
    By Claudio Gaboli il 11 June 2012
     
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    Per inaugurare la sezione di ingegneria ecco un articolo fresco fresco.
    Recentemente la casa automobilistica giapponese Mazda ha confermato l'intenzione di riutilizzare in altro modo il motore rotativo Wankel, montato sulla RX-8, che uscirà di produzione a giugno.
    Il presidente della società Takashi Yamanouchi ha infatti dichiarato che il motore che ha reso famosa e unica nel suo genere la Mazda, verrà reimpiegato come range extender di un auto elettrica ad autonomia estesa prevista per il prossimo futuro.
    Fin qui tutto normale, molte case automobilistiche si stanno muovendo per la produzione di vetture con motore elettrico, supportato da motore termico per ovviare ai problemi di durata delle batterie, per non parlare dei tempi di ricarica.
    In questo caso tuttavia il motore potrà funzionare come un normalissimo bi-fuel, che al posto del GPL verrà alimentato da idrogeno.
    In realtà la sperimentazione dell'alimentazione ad idrogeno del Wankel iniziò nel 2009 sulla Premacy Hydrogen RE Hybrid, una concept che permetteva di sfruttare le dimensioni compatte di questo propulsore, solo ora però, grazie anche ad un mercato dell'auto carico di forti cambiamenti, è stata annunciata l'intenzione di passare dalla sperimentazione alla produzione.
    Ed ecco allora che il motore tanto criticato per le alte emissioni di gas di scarico, per i consumi elevati di carburante e per la difficoltà di costruzione e manutenzione, potrà essere rivalutato con questa nuova EREV (Extended range electric vehicle), grazie alle alte prestazioni fornite ed alla compattezza delle sue dimensioni.
    Ovviamente questa è solo l'ultima delle idee presentate dalle case automobilistiche per cercare di essere più "eco-friendly".
    Tralasciando gli aspetti economici, il caro benzina, l'inquinamento e l'esaurimento dei combustibili fossili (tutti temi che sicuramente porterebbero a lunghe discussioni), cosa ne pensate di queste nuove tecnologie? Ovvero, secondo voi potrebbero essere altrettanto valide alternative in sostituzione ai motori termici? Quale soluzione potrebbe dare in un prossimo futuro i risultati migliori, i motori elettrici, le EREV, le auto ibride, quelle ad idrogeno o altre ancora?
    A parer mio ultimamente stanno uscendo dalle varie case automobilistiche molte idee e vetture valide ed interessanti, tuttavia credo che ancora non si possa definire un SOSTITUTO del motore a combustione interna, in quanto un cambiamento a favore di queste nuove tecnologie presenti oggi sul mercato costringe il consumatore a cambiare le proprie abitudini sia di guida che di spostamento, a causa della ridotta autonomia di questi veicoli e della difficoltà di rifornimento.

    Se però siamo disposti a cambiare le nostre abitudini a favore di un telefono nuovo, non vedo perchè non dovremmo farlo per i nostri spostamenti...


    Fonte: [URL=www.quattroruote.it/notizie/auto-novita/mazda-una-erev-con-il-wankel-a-idrogeno]
    Motore Wankel: [URL=http://it.wikipedia.org/wiki/Motore_Wankel]

    Edited by Federico Saltarin - 21/6/2012, 16:00
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Comments
  1. Federico Saltarin
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    Il motore a pistone rotante a me è sempre piaciuto perchè era diverso da quelli comuni e in più perchè già da tempo veniva sfruttato da Mazda per offrire ottime prestazioni alle sue vetture. Non sapevo però che si potesse utilizzare con l'idrogeno e questa mi sembra un'ottima notizia. Detto questo credo che utilizzare il wankel con l'idrogeno possa essere una buona possibilità per l'eliminazione progressiva dei classici motori termici a cui tutti siamo affezionati ma che, a mio parere, è quasi ora che li si sostituisca con nuove tecnologie, almeno quando saranno all'altezza.(E qui tralascio il discorso "interessi politico-economici" che sarebbe bello trattare magari in un prossimo articolo in "generale").
    Detto ciò io credo che la migliore soluzione sia puntare sugli ibridi elettrico-idrogeno poichè mi sembrano la soluzione più pulita e meno sprecona. Il dubbio che mi sorge è questo: per utilizzare l'idrogeno bisogna scinderlo dall'acqua giusto? Io sapevo (e se ne parlò anche a lezione a chimica inorganica) che l'energia utilizzata per scinderlo era superiore o al più uguale a quella che avrebbe fruttato. Questo è ancora vero? Oppure le tecniche sono migliorate? Perchè se è effettivamente possibile sfruttare l'idrogeno con un buon margine di energia utile allora è veramente una ottima alternativa, affiancata ai motori elettrici che, se non sbaglio, hanno avuto molti progressi in questi anni. Detto ciò sono d'accordo anch'io sul fatto che non si possono eliminare in maniera istantanea i motori termici ma sono però convinto del fatto che sia d'obbligo muoversi nella direzione del progresso e della ricerca di metodi alternativi che magari un giorno li sostituiranno in modo definitivo.
     
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  2. Antonio Poianella
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    Salta, la combustione dell'idrogeno produce acqua quindi è ragionevole che si spenda più energia per estrarlo dall'acqua di quella che si ricava bruciandolo o almeno sarà così finché l'energia si conserverà (forse la storia è diversa se lo estrai dal metano, ma allora tutto il discorso delle fonti rinnovabili va a farsi benedire).
    Detto ciò e premesso che sono ignorante in materia, mi sembra di ricordare che l'idrogeno contiene l'energia in modo efficiente, ovvero a parità di massa la combustione è più energetica rispetto a quella della benzina ed è per questo che viene utilizzato nelle astronavi. I problemi si presentano in produzione, trasporto e stoccaggio, oltre che nella difficoltà di costruzione ed estrema fragilità delle celle a combustibile. Ora, il fatto che la combustione interna dell'idrogeno risulti fattibile su un'auto mi apre tutto un nuovo mondo; mi aspetto di vederlo sulle auto da corsa entro qualche anno.
     
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  3. Federico Saltarin
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    Hai ragione, infatti io pensavo ad un'auto che facesse il pieno di acqua e poi utilizzasse l'idrogeno, come in alcuni modellini che utilizzano delle celle fotovoltaiche per l'idrolisi. Ma a questo punto non conviene perchè sprecheresti per l'idrolisi più energia di quanta ne puoi ricavare e sarebbe inutile. Altro modo sarebbe produzione industriale di idrogeno e rifornimento direttamente di idrogeno ma si presenterebbero appunto i problemi che dicevi tu: costi di produzione,trasporto,conservazione,tecnologie per il rifornimento. Sapete per caso se esistono o si è già parlato di progettare tecnologie che lo permettono? E soprattutto quanto pensate che possano costare tutti questi provvedimenti? e al cliente??
     
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  4. Antonio Poianella
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    mmm i modellini che ho visto io non fanno il pieno di acqua, quello che avevo era dotato di un piccolo impianto per l'idrolisi, alimentato da un pannello solare, che fungeva da “pompa” per riempire di idrogeno gassoso il serbatoio all'interno dell'auto, costituito da un piccolo palloncino di gomma; certo non è realistico effettuare l'idrolisi a bordo dell'auto, se era questo che intendevi (dato che l'energia deve comunque venire dall'esterno). Sinceramente non credo possibile l'utilizzo su larga scala dell'idrogeno come carburante se non tra una quindicina d'anni; credo però che sarà molto possibile costruire motori ad idrogeno più efficienti ed affidabili di quelli a benzina e per questo mi aspetto di vederli presto nelle situazioni in cui la performance conta più della praticità o del costo.
     
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  5. Claudio Gaboli
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    Effettivamente è vero negli ultimi anni tutte le innovazioni del comparto automobilistico sono state prima studiate per i reparti corsa delle varie marche. Per una buona volta dobbiamo dire grazie soprattutto alla Formula Uno, dove ogni cosa è portata al limite delle sue capacità e dove più che in ogni altra competizione motoristica sono state introdotte innovazioni sia meccaniche che elettroniche...
    In questo caso la ricerca dell'innovazione è "autofinanziata" dai vari sponsor per un secondo fine (quello di trarne profitto da pubblicità e vittorie sportive), in pratica un pò come accadeva ai tempi dei conflitti mondiali dove le più grandi scoperte sono state fatte inizialmente con fini bellici e solo successivamente applicate alla vita quotidiana.
    Comunque, per rispondere ad Antonio,
    CITAZIONE
    mi aspetto di vederli presto nelle situazioni in cui la performance conta più della praticità o del costo.

    è proprio questo che permette poi di introdurre nuove tecnologie affinando i sistemi di produzione per poi abbassarne il costo. Basti pensare ai sistemi elettronici per la stabilità della vettura, alla loro prima apparizione sul mercato non erano altro che optional abbastanza costosi, ora sono montati di serie su quasi tutte le vetture (anche perchè sono diventati obbligatori a partire dal 1 novembre 2011).

    In questo processo bisogna rendere grazie anche alla Mercedes Classe A che tendeva a ribaltarsi a 78 km/h, in quel periodo la casda madre ha richiamato 130000 vetture per installare a sue spese il sistema di controllo della stabilità...
     
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