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  1. Batterie al glucosio
    impianti neurali che sfruttano il glucosio

    La prestigiosa facoltà di Boston, l'MIT appunto, ha recentemente pubblicato i risultati di una nuova tecnologia applicabile in ambito medico/biologico. Un team di ingegneri ha infatti creato una batteria alimentata dal glucosio. Già la Sony stava testando questa tecnologia, per poter un giorno sostituire le batterie al litio, ma in questo caso l'applicazione ha quasi dell'incredibile.
    Questa batteria, delle dimensioni non superiori ai sei centimetri, potrà essere impiantata nel cervello per funzionare grazie al glucosio presente nel liquido cerebrospinale.
    Il dispositivo, privo di componenti biologiche, è formato da un catalizzatore di platino che "strappa" gli elettroni dal glucosio, imitando gli enzimi che lo degradano per produrre energia.
    Senza ombra di dubbio un grande passo avanti nel campo della medicina che si occupa di impianti neurali destinati a persone paralizzate.
    La batteria è infatti in grado di fornire centinaia di microwatt, più che sufficienti a questo genere di impianti.
    Ci stiamo avvicinando alla fusione tra uomo e macchina? Secondo me se il fine è quello di aiutare persone che hanno subito gravi danni all'apparato neurale ben venga!
    Immaginate l'applicazione che potrebbe avere con le ultime protesi ultratecnologiche come il braccio robotico che può essere comandato da impulsi neurali... "Mind-Controlled Robotic Arm to Transform the Lives of the Paralyzed" [http://inhabitat.com/mind-controlled-robotic-arm-to-transform-the-lives-of-the-paralyzed/]




    [URL=http://inhabitat.com/mit-develops-new-glucose-powered-fuel-cell-for-future-medical-implants// URL]

    [URL=http://www.spectanews.com/mit-engineers-develop-glucose-based-fuel-cell-to-be-used-in-neural-implants.html/ URL]

    Edited by Federico Saltarin - 21/6/2012, 15:59
    Last Post by Antonio Poianella il 22 June 2012
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  2. Sperimentazione animale: Che fare?

    Esordisco con un primo articolo su un tema molto vasto e ampiamente discusso: la sperimentazione animale.
    La prima cosa da specificare è una netta divisione tra quella dedicata alla ricerca e quella dedicata alla cosmesi.
    Quest'ultima infatti è veramente qualcosa di abnormemente errato e che si allontana totalmente dalla scienza in sè e quindi, a mio parere, bisogna condannare esperimenti di sorta il cui fine è soltanto farci sembrare belli fuori.
    Ma, e qui arriva il grande dilemma, nella scienza finalizzata alla ricerca pura e applicata, conviene continuare ad utilizzarla o ci sono metodi sostitutivi validi? Oppure ci sono delle alternative ma che non la possono sostituire del tutto? La mia tesi si avvicina maggiormente a questo ultimo punto di vista: esistono delle nuove tecnologie che la possono affiancare e magari ne possono ridurre l'uso ma NON possono sostituirla totalmente. Si parla spesso di tecnologie informatiche,colture cellulari o tissutali,simulazioni artificiali e similari. Ma come possono simulare un organismo? Tutti capiscono a pieno che una cellula o un tessuto non sono per niente un organismo: 3 livelli organizzativi completamente diversi. Un computer per quanto potente non può simulare un uomo così come non possono farlo dei sistemi artificiali.
    Esiste poi la "regola delle 3 R": Replacement (sostituzione),Reduction(riduzione del numero di animali), Refinement(miglioramento delle condizioni degli animali). Con la normativa EU del 2010(che non sto a spiegare qui perchè sarebbe troppo lunga) si stanno trattando con grande attenzione le ultime 2 R: stabilisce infatti provvedimenti e strutture che limitano l'uso degli animali tramite processi burocratici e sono stati stabiliti apparati per il controllo del benessere degli animali da laboratorio. La prima R è, giustamente, interpretata come: sostituzione là dove si può. Infatti bisogna valutare il fatto che non si può sradicare all'improvviso una pratica scientifica che è fissata da anni e che finora ha sempre portato a grossi progressi e scoperte scientifiche. Ciò non significa però immobilismo e dogmatismo ma semplicemente preservare una tecnica che può portare avanti la ricerca. Oggi come oggi,ribadisco, non esistono infatti delle vere e valide tecniche sostitutive alla sperimentazione animale: ritengo sia comunque giusto che si continui a ridurla nei casi in cui è davvero superflua o obsoleta e che si continui a studiare tecniche alternative che possono affiancarla e aiutarla ad ottenere risultati sempre più validi.

    Riporto qui il link alla direttiva del 2010: clicca Qui
    Vi saluto e aspetto un'interessante discussione.
    Federico

    Edited by Federico Saltarin - 9/6/2012, 14:18
    Last Post by Antonio Poianella il 9 June 2012
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